venerdì 10 febbraio 2012

Il giudice “la fa franca”

Pensieri in libertà. Il giudice Gherardo Colombo, cui si deve la denuncia della P 2, poi membro “pensante” del pool di Mani Pulite (Di Pietro, Davigo, Colombo, D’Ambrosio), dice che Mani Pulite è fallita per colpa della politica. Ma perché la politica non dovrebbe difendersi, se aggredita? Nessuno ha mai difeso, allora come oggi, la politica quando è corrotta - la stessa politica non si difende. Comunque, Mani Pulite è fallita: Temo.., per usare un’estrema sintesi, che Mani Pulite, giudiziariamente, sia servita a poco o a «nulla», e che anche culturalmente sia servita a ben poco”. Ma non dice perché è fallita giudiziariamente.
Atteggiandosi a libertino doppio, Colombo fa sua la teoria della giustizia come “monopolio della violenza”, e irride i suoi perseguitati di allora (“li abbiamo trattati coi guanti bianchi”, dice più o meno). “Tutto quello che fanno giudici e pubblici ministeri”, dice Colombo, “sarebbe reato se fosse compiuto da un privato cittadino: mettere in prigione equivale al sequestro di persona; perquisire una casa alla violazione di domicilio; sequestrare un oggetto al furto o alla rapina”. Ma tutto questo non è reato anche nel sistema repressivo dello Stato? Non è per questo che ci sono i giudici?
Colombo, Pci, fcme il futuro senatre D’Ambrosio, fu l’autore di un’incursione armata alla Camera dei deputati, per farsi “consegnare” lo statuto del partito Socialista di Craxi che tutte le sezioni avevano. Ora dice che Craxi alla Camera dei deputati disse la verità, sulla corruzione dei partiti, ma che alcuni partiti riuscirono a farla franca. Non dice quali.
Gherardo Colombo, con Franco Marzoli, Farla franca. La legge è uguale per tutti?, Longanesi, pp. 286 €13,90

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