Nella produzione industriale mondiale la parte della Cina è poco meno che triplicata nel primo decennio del millennio, e la pone al primo posto tra tutti i paesi industriali. Uno studio della banca Bnp-Paribas ne calcola la quota all’8,3 per cento nel 2000 e al 21,7 nel 2010. Molto superiore a quella degli Stati Uniti, che ancora nel 2000 erano al primo posto: dal 24,8 per cento del 2000 gli Usa sono scesi al 15,6. Il sorpasso è avvenuto in crescita: in tutte le gradi economie la decade ha visto la produzione industriale crescere, malgrado le due crisi, dell’11 settembre e dei mutui non garantiti, ma la Cina è cresciuta di più.
La tendenza continua anche secondo le ultime previsisioni del Fondo Monetario per il 2012, che vedono invece l’Europa in regresso. Nella crescita mondiale, prevista al 3,3 per cento, la Cina manterrà un ruolo trainante. Anche se con una crescita indebolita di un punto rispetto al 2011, l’8,2 invece del 9,2 per cento. Ma il settore manifatturiero crescerà di più, del 9,5 per cento. Gli Usa dovrebbero crescere come nel 2011, dell’1,8 per cento. L’Europa è in recessione, tra lo 0,5 e l’1 per cento. Per la debolezza soprattutto dell’industria, meccanica, elettronica e energia.
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