Cazzullo si meraviglia, introducendo questo secondo volume di “Mani Pulite”, che nel 1992 le tv, “in particolare quelle di Berlusconi, cavalcarono la rivoluzione dei magistrati: Paolo Brosio stazionava giorno e notte sul marciapiedi davanti al palazzo di giustizia, risvegliando gli istinti sadici del suo direttore Emilio Fede; mentre Enrico Mentana, che esordiva proprio nel fatidico 1992, csi confermava pronto ad auscultare i sentimenti popolari, e talvolta a indirizzarli”. Berlusconi è figlio di Mani Pulite, solo Milano può fingere di non saperlo – meno peggiore di qualche suo babbo. Col famoso “telegiornale delle figlie”, tutte giovani e belle bisogna dire, non rifulgevano solo per il nome dei babbi.
Mani Pulite è a Milano lirica e orgasmica. Sono sempre freschi e aitanti i quattro moschettieri in questo volume, pure quelli con la pancetta, “sorpresi” talvolta alla vestizione per la partita, con scarpini, parastinchi e calzettoni, tutto colorato immacolato. È bello pure Borrelli. Il semiologo Omar Calabrese a suo tempo accostava Di Pietro a Quintiliano, e anzi lo avvantaggiava. Giusi Fasano ancora celebra nostalgica “il furore delle piazze”, e il popolo dei fax – che venivano mandati dall’ufficio. Corso Buenos Aires del resto celebrava Natale con le luminarie a Di Pietro – dava pure lo scontrino? La stessa giornalista deve registrare la folla al funerale di Cagliari suicida per protesta. Ma c’era, spiega, “per dire che «è una tragedia umana ma non è colpa dei magistrati»”.
Singolarmente assente nella vicenda Mani Pulite, allora e oggi, la mancata elezione di Andreotti alla presidenza della Repubblica. Andreotti ci ambiva ma non fu candidato dal centro-sinistra. La Dc gli preferì Forlani. Al quale sempre mancò l’ottantina di voti andreottiani. Si parla dei referendum maggioritari, si parla di Chiesa, si parla anche delle presidenziali, ma non si parla di Andreotti, mentre il destino dei partiti di centro-sinistra fu deciso proprio dalla mancata candidatura di Andreotti. Craxi fu colpevole, come i repubblicani, i socialdemocratici e i liberali, per aver assecondato la candidatura Forlani. Fu così che restarono fuori da Mani Pulite il Msi e il Pi, malgrado i loro peccati.
1992-2012 Mani Pulite. L’inchiesta che ha cambiato l’Italia. Le immagini, Corriere della sera, pp. 237 € 9,90
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento