martedì 21 febbraio 2012

Ombre - 120

Formidabile via libera alla pirateria nell’Oceano indiano. I due marò avrebbero potuto (dovuto) essere trattati in mille modi diversi, se si voleva fare giustizia. Ma si vuole fare giustizia? È per caso che l’Oceano indiano è infestato dai pirati, di qua e di là dell’India? E che il Kerala non ha mai perseguito un pirata? Per caso non può essere.

Non si molta informazione estera in Italia, è vero. Ma perché non dire che il Kerala è, è stato a lungo, a governo comunista? Che la sua Alta Corte, quella che ha creato il caso dei marò, è famosa per  il caso quindici anni fa della studentessa sedicenne schiavizzata per quaranta giorni e stuprata ogni giorno da quaranta uomini. Che l’Alta Corte prosciolse.

E così tutti i ministri di Monti sono, più o meno, milionari. Erano cioè, perché tutti, pur ardimentosi, senza un gesto di dolore, si prospettano entrate decimate - letteralmente, da 10 mediamente a 1 - quest’anno. Poi si dice che la politica non paga.

Questo governo è dunque una grave perdita per il fisco. Meglio i politici? È per questo che la politica è stata inventata, per lasciare liberi i ricchi di fare i ricchi, e pagare le tasse.

I due mezzi ministri Grilli e Martone che non hanno voluto pubblici i loro redditi – non essendo politici non ne hanno l’obbligo… - siamo sicuri che non si sono vergognati di guadagnare poco? Fra tanti milionari possidenti, di diecine di milioni in titoli e immobili.

C’è la recessione, dice sabato la Banca d’Italia. Recessione vuole dire fallimenti, licenziamenti, povertà. Ma nessun giornale ci fa il titolo domenica, nemmeno il “Sole”. Si preferisce il papa, che non ha detto nulla, la ministra Fornero, idem, e Celentano a Sanremo. Scongiuri?

È una singolare commedia dell’arte, per non dire una buffonata, Mani Pulite raccontata al “Corriere della sera” e dal “Corriere della sera” nel volume del ventennale. Sottotitolato “L’inchiesta che ha cambiato l’Italia”.
Un cambiamento tra l’altro per il peggio: così si arguisce dagli autorevoli contributi, ma senza critica.

Si è riprodotto in continuazione nei media la foto del massaggio cardiaco a un paziente sulla barella a terra al San Camillo. Senza dire che è la prassi. E che il paziente così era stato salvato.
All’epoca dei collaboratori di giustizia siamo tutti delatori: facciamo foto invece di dare un mano, mettiamo su youtube, e entriamo nella società civile.
Il San Camillo è un ottimo ospedale, ma la foto serve a occultare i lazzaretti di Torino, Genova, Milano.

“Sembra Calcutta, invece è Roma” apre venerdì il “Corriere della sera-Roma” Fiorenza Sarzanini. Uscendo per un momento dagli angiporti delle questure. E non si capisce se questa signora, che vive tra Milano e Bari, non conosce Roma. O se vuole offendere Calcutta.

Non fa in tempo Monti a dire che la chiesa, forse, pagherà più Ici che “l’Europa plaude”. L’Europa?
Al più, l’Ici aumenterà sui beni ecclesiastici di 300-400 milioni. In percentuale, lo stesso di quanto aumenterà per le famiglie.

A Sanremo Napoli, che è tre quarti della canzone italiana anche se l’industria del disco è milanese, è stata rappresentata quest’anno da Noa, “Noapoli”, israeliana – peraltro ottima a tutte le latitudini. L’anno scorso era rappresentata dal milanese Vecchioni.

“Non chiamateli zingari” – nemmeno zigani. Anche se loro si chiamano così. E fanno gli zingari: i mendicanti, i borseggiatori, i ladri.
La prima pagina di cronaca riporta giovedì l’appello dell’Esperto. La quinta il caso di una ragazza che a diciassette anni ha già fatto trentanove borseggi – trentanove sono quelli per i quali è stata fermata.

Discutono i sindacati, verrebbe da dire i capi mostacciuti dei sindacati non fosse per la Camusso, col ministro Fornero dalla profonda ruga verticale sulla fronte, quella che ha inguaiato senza dire due milioni di pensionandi e una diecina di milioni di pensionati, di contratti, contrattini e del feticcio art. 18 – il nuovo fronte della resistenza? Mentre fuori c’è, dichiarata perfino dall’Istat, la recessione. Cioè il licenziamento per centinaia di migliaia di persone.

Monti dice no freddo all’Olimpiade a Roma, da professore serio – il professore è serio - in una classe di sguaiati. Alla vigilia della candidatura e non prima. Distrattamente, in una pausa. Avendo lasciato i presidenti dello sport in lunga attesa – che peraltro non si dimettono e nemmeno si ribellano. Non sarà che ci prende per i fondelli?

Monti dice no, con aria mezzo seria, all’Olimpiade a Roma: “Non sarebbe responsabile”. Poi va da Tg 24 Sky e dice che le entrate sono aumentate e forse non farà l’aumento dell’Iva. Con un mezzo sorriso. Ci prende per i fondelli?

Il grande titolo del “Corriere della sera” il giorno dopo non è il no di Monti all’Olimpiade, ma la pubblicazione dei redditi dei ministri. Che sono pubblici da tempo - dovrebbero. Ci prendono per i fondelli.

Monti ha un precedente illustre. L’olimpiade di Dorando Pietri, che poi finì a Londra, il barone De Coubertin voleva farla giocare a Roma. Ma il presidente del consiglio si oppose: Giolitti, un altro settentrionale, sempre nel nome della spesa pubblica – uno che corrompeva tutti e fece una carissima guerra per lo “scatolone di sabbia”.

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