Fino a “Via col vento”, e anche dopo (McCullers, Capote) era la mamie, l’ex schiava che parlava male l’inglese a cui si affidavano i tesori delicati della casa, la cucina e i figli. Per risparmiare, si poteva pensare. Ora, in epoca Obama, continua a essere l’Oscar non protagonista: l’attrice nera si vuole un po’ storta e brutta, e simpatica – anche l’attore nero. Puritano è sempre bello, che si assolve.
S’immagini Monti sabato all’Esselunga, che spinge il carrello, dietro la moglie. Dietro e davanti ad alcuni marcantoni della sicurezza. Che il fotografo diligente taglia. Si sa che è tutto falso, ma non è questo il punto.
È il presidente del consiglio che vuole di sé un’immagine idilliaca? Di una scena che non ha avuto luogo - i Monti sono in età, non fanno la spesa, lui è ingombro d’impegni. È il fotografo che taglia la foto, Monti ne ha uno di fiducia? È l’Ansa che la tarocca? Sono i giornali?
Sono 65 mila le vittime della riforma delle pensioni Monti-Fornero, calcola la Cgil-Inca. Quelli che non hanno più il posto di lavoro e non avranno la pensione. Mentre si sa, è noto, ci sono calcoli, che sono almeno dieci volte tanto. E secondo alcune proiezioni trenta volte tanto, due milioni o poco meno: mettendo nel conto, oltre ai lavoratori “in mobilità” e agli “esodati”, anche chi deve pagare cifre impossibili – e illegali – per ricongiungere nell’Inps versamenti a enti diversi.
La Cgil non sa fare i conti? No, è una (piccola) ruota di scorta.
Sono tutte donne a capo di questa Cgil, e dell’Inca. È un caso?
O è l’epoca. In tanto giornalismo del caso umano e del dolore, non un articolo su milioni di persone (dietro ogni lavoratore c’è spesso una famiglia) che la Fornero lacrimando ha impiccato.
Curiosa manomissione nel secondo volume “Mani Pulite” del “Corriere della sera”. La cronologia tace che l’avviso di reato, poi finito nel nulla, a Berlusconi nel 1994 fu recapitato allo stesso “Corriere” prima che all’imputato. E sposta la comunicazione a martedì 22 novembre. Mentre il giornale glielo “comunicava” domenica 20 – cioè l’aveva avuto sabato 19. Modestia? O è vergogna?
Paolo Mieli, l’allora direttore del “Corriere della sera”, che pure è storico, e l’onesto Buccini non vogliono dire come ebbero segretamente nel 1994 l’avviso di reato che fece cadere il governo Berlusconi. Come l’ebbero prima dell’imputato, con l’impegno a spararlo in prima pagina. Proteggono le fonti, dicono, ma è omertà.
Borrelli non è certo Riina. Ma se fosse peggio? Un colpo di Stato è meno o più di un attentato?
Monti dice che ridurrà le tasse. Per più giorni, a ogni occasione. Dal 2014. Per i redditi minimi. Poi non lo fa: “Non voglio ribaltare le aspettative”, dice il Professore che è in lui. Ma è ugualmente urrah! In compenso, ha “tagliato” i costi di palazzo Chigi di 43 milioni, annunciano “Corriere della sera” e “Repubblica”. Trionfanti, su due pagine.
Dopo aver spiegato che questi “tagli” non si capisce come funzionino. A parte l’annuncio.
Un presidente della Repubblica che “invita” perentoriamente le Camere e non modificare un decreto del governo ancora non s’era visto. Innovazione tecnica? Centralismo democratico?
Il costo del lavoro Fiat negli Usa è del 38 per cento superiore a quello in Italia (in Canada del 44). Ma la Fiat ci convive bene, meglio che in Italia. “Perché”, dice Marchionne a Massimo Mucchetti, “si utilizzano in modo pieno e flessibile gli impianti”. In Italia invece questa è ritenuta pratica antisindacale. A protezione dei lavoratori?
Si vuole l’apertura dei negozi 7-11, se non 24-24, sette giorni a settimana, per favorire la grande distribuzione. Che è più democratica, si dice: abbassa i prezzi. Questo non è vero, la grande distribuzione non abbassa i prezzi, se non della roba inutile, di qualità scadente. Ma sia pure vero: perché, allora, è più democratica una farmacia ogni tremila abitanti?
Questi giornali sono come i supermercati: ci vendono roba inutile, di qualità scadente.
Solo brevi nei giornali milanesi, anche sportivi, sulle dimissioni di Pescante dal Cio, dopo il no di Monti all’Olimpiade a Roma. Ironici, su un evento già remoto. Il centocinquantenario è questo.
Milena Gabanelli spiega diffusamente sul “Corriere della sera” che un consulente del Tribunale nella causa Fiom-Fiat è anche consulente della Fiat. Il consulente nega, e lo scrive al giornale. Gabanelli si appella alla costituzione: “Spero che il professore non intenda ostacolare l’espressione della propria opinione, in quanto diritto di ogni cittadino”.
Tasse d’ogni tipo, consumi tagliati, pensioni ridotte o levate a milioni di persone, e l’articolo 18 svuotato, di ogni contenuto di salvaguardia – non ancora ma lo sarà, è già un bidone vuoto, tutti lo sanno. Ma non una protesta, neppure spontanea.
Ma senza le donne la Cgil esisterebbe?
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