Montale al mare a Cervia fa la corte a Maria Luisa sulla spiaggia in giacca e cravatta. E non dice mai nulla di personale, nulla che Maria Luisa ricordi dei quindici anni di “affettuosa relazione”, a partire dal 1949. Che s’era votata a lui diciottenne, quando a Capri nel 1942 rischiò di affogare in mare, e sarà studiosa proustiana, appassionata. Forse distratta dalle relazioni successive – “estraggo a fatica dei ricordi”: in quegli stessi anni la poetessa era fidanzata con Elémire Zolla, col quale nel 1958 anzi si sposò (per poco, nel 1959 Zolla si era già legato a Cristina Campo, ma questo non fa parte della storia).
Sono ricordi sparsi, ammonticchiati a caso, “parziali, divertiti e brillanti”. Per dare del monumento una dimensione privata, che poi è taciuta - la Volpe è Spaziani nei versi di Montale. Sono però un’altra Italia, seppure selezionata ad arte. Di compagnie straordinarie, ed era appena l’altro ieri. Montale per il primo contratto dovette aspettare i 52 anni, nel 1948 – e lo ottenne per il naso di Guglielmo Emanuel, direttore del “Corriere della sera”. Lusinghiera la foto di copertina: la “relazione sentimentale” non poteva durare perché Montale aveva “più del doppio” degli anni di Maria Luisa, ma non si vede – anche lei sembra contenta, che vezzeggia l’anello all’anulare sinistro.
Maria Luisa Spaziani, Montale e la Volpe, Oscar, pp.114 € 12
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