giovedì 8 marzo 2012

Ombre - 122

Su che cosa si dividono e litigano i tre partiti che sostengono il governo? Sulle tasse? Sulle pensioni? Sull’Europa? Sulla recessione? Sul credito bloccato? Sul lavoro, che non c’è? No, sulla Rai.

Parlando a Ginevra del mercato dell’auto di nuovo in ristrutturazione, in cui “tutti parlano con tutti”, anche con i big Usa, o giapponesi, Marchionne specifica: “Vedo incompatibili con Fiat solo Volkswagen, Daimler e Bmw”. La Germania non è più quella. Cioè è sempre la stessa, non è più quella di Bonn. Perché l’Europa sarebbe tedesca?

Il presidente della Sicilia, Lombardo, Leoluca Orlando bolla come “un Cuffaro senza cannoli”, un mafioso. Col quale però il suo partito, il partito di Di Pietro, vuole fare il governo a Palermo e in Sicilia, tramite il Pd di cui è alleato elettorale e politico.

Orlando ha bruciato Rita Borsellino nelle primarie Pd per il Comune di Palermo, patrocinandola: “Se volete me votate Borsellino”. Gli hanno votato contro – contro la Borsellino. E ora: “Voglio giustizia”, dice. Vuole puniti coloro che non lo hanno votato – via Borsellino. Si conferma che a Palermo tutto è possibile.

Usando vecchie intercettazioni contro l’allora capo del Sismi, Pollari, in ben due puntate lunedì e martedì il “Corriere della sera” dice Tremonti artefice della destabilizzazione a Roma nel 2006 di Geronzi, allora capo della Banca di Roma, e Fazio, della Banca d’Italia. Col fine, non spiegato ma noto a tutti, di svendere la Banca di Roma a Unicredit. Tremonti non ha replicato. Non è più il Tremonti di una volta, così pignolo.

La domanda che Passera più sollecita dagli intervistatori è se passerà alla politica. Ci ambisce, e già si vede il nuovo capo del Grande Centro al posto di Montezemolo Strizzando l’occhio, come suole, a sinistra – lui che viene dai puri e duri di Fini del Msi e Di Pietro.

Criticando la “Certosa di Parma” di Rai 1, Aldo Grasso scrive che Stendhal è stato ridotto a “Grazie, zia”. Che evidentemente lui non ha visto – sì, si sono fatti in Italia dei film di rara consistenza.

“Villas Boas cacciato dal Chelsea: è pronto per l’Inter”, titola il “Corriere della sera”. Senza ironia.

Un Guido Viale scrive da Torino (allora è lui?) a “Repubblica” per elogiare “il ragazzo” No Tav che irride il poliziotto: meglio le parole che le bombe, dice. Anche se di un ragazzo che deve andare sui trent’anni, che si fa forte di essere laureato.Però, lo scambio è impari, il poliziotto non può obiettare, affardellato di scudo e casco.
Dobbiamo sempre complimentarci che non c’è il terrorismo? Che però ha un’anagrafe.

Il lungo muro in cotto che Napolitano ha dedicato al Gianicolo ai principi costituzionali della Repubblica Romana il 17 marzo 2011, per il centocinquantenario dell’Italia, recita al punto VII: “La più equa distribuzione possibile degli interessi locali, in armonia con l’interesse politico dello Stato, è la norma del riparto territoriale della Repubblica”. È per questo che il suo governo si prende le tasse dei Comuni, invece di incrementarle – si parlava di federalismo fiscale quanti secoli fa?

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