Ibs, la maggiore libreria digitale, che ha in catalogo 29 mila titoli, ha venduto negli ultimi 365 giorni 200 mila copie. Sette a testa. Meglio fa Edigita, distributore di eBook, che ne ha in catalogo 12 mila e ne ha venduti 320 mila. Ma non di molto: 26 a testa. L’eBook fa gola agli editori, i margini sono più alti, ma non ai lettori.
Il libro digitale, calcola Alessandra Puato su “CorrierEconomia”, al di là delle mirabolanti percentuali di crescita, non supera il 5-6 per cento del mercato librario. L’aspettativa, dice Stefano Mauri, amministratore del Gruppo Gems (cui fa capo Ibs), è di arrivare nel 2015 al 10 per cento. Forse anche al 15, se l’entrata sul mercato italiano di Amazon e Apple creerà un risveglio d’interesse. È possibile. Il lettore di Amazon, Kindle, costa la metà (almeno nel prezzo Usa) dei lettori italiani, non pesa, ha una batteria che dura due mesi, e memorizza tremila libri. Un gioiello che vale la pena di possedere di per sé.
Ma è tutto l’eCommerce che non sfonda. Non risente del crollo dei consumi ma non cresce, sempre al 6 per cento della spesa delle famiglie. A fronte del 20 per cento di alcuni paesi anglosassoni, e del 15 per cento della media europea. Anche per l’eCommerce l’attesa è di arrivare al 10 per cento nel 2015. I problemi qui sono diversi che per l’eBook: la logistica insufficiente e l’incertezza della consegna. Ma il risultato non cambia.
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