Arrestato per quattro mesi nel 2006, e poi processato con 32 coimputati per associazione a delinquere e una serie di altri reati, l’allora sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni è ora assolto perché “il fatto non sussiste”.
Nulla di scandaloso, i processi si fanno per questo. Ma Mallegni è stato arrestato, accusato e processato su denuncia di cinque vigili urbani, parte civile al processo. Formalmente per mobbing, uno dei capi d’accusa contro l’ex sindaco. Reato di cui il Tribunale riconosce Mallegni colpevole, seppure con le attenuanti, ma perché? Voleva cambiarne le mansioni e non si può.
Il Procuratore della Repubblica di Lucca che lo ha incriminato e ha sostenuto l’accusa, Domenico Manzione, è il fratello di Antonella Manzione, il capo dei vigili urbani che Mallegni aveva sostituito. Antonella Manzione, essendo dirigente, non poteva fare causa per mobbing.
Il Procuratore Capo di Manzione, Giuseppe Quattrocchi, che si assunse in proprio la responsabilità degli arresti eccellenti, voleva passare da Lucca e Firenze, ed è stato accontentato. A Firenze ha insabbiato le indagini sulla giunta di sinistra per la speculazione nell’area di Castello, un progetto multimiliardario, e ne ha aperto una a carico della destra, che a Firenze non conta niente. Pietrasanta naturalmente ha poi votato a sinistra – Manzione è di destra.
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