venerdì 27 aprile 2012

La paranoia del complotto è(ra) di destra

Il complesso del complotto era di destra – che dobbiamo pensare di una sinistra che se ne fa scudo? Richard Hofstadter lo spiegava nel saggio più acuto sul complottismo, “Lo stile paranoico della politica americana”, prima di Daniel Pipes, “Il lato oscuro della storia. L’ossessione del Grande Complotto”, 2005. Il saggio di Hofstadter, che dopo quasi cinquant’anni la “Rivista di politica” di Alessandro Campi traduce, è del 1963..
Lo storico della Columbia trova paranoico anche il populismo di sinistra americano di fine Ottocento, anti-finanza. E i processi di Stalin. Ma soprattutto, insiste, il complotto è la spiegazione della storia che si dà la destra. Hitler, McCarthy, la John Birch Society, razzista. Di cui trova antecedenti nell’anti-gesuitismo, nell’anti-illuminismo, nelle crociate anti-massoniche, e infine nell’antisemitismo. Con alcune costanti, che ridicolmente l’attualità ripete: il Nemico è sempre troppo potente, e lussurioso - ha captali illimitati, controlla la stampa, esercita la licenza sessuale. Salvo copiarne le attitudini. Il Ku Klux Klan imita il cattolicesimo fine nei paramenti, ne rituali, nella gerarchia. La John Birch Society si organizzò come le cellule comuniste, e professò l’intransigenza ideologica del comunismo.
Al dossier contribuiscono Roberto Valle, “Le derive del machiavellismo immaginario”, e Raoul Girardet, “Il mito politico della cospirazione universale”. Una disamina, quest’ultima, dei ricorrenti complotti dell’Ottocento, sulla spinta dell’abate Barruel, che nel 1797, nelle “Memorie per servire alla storia del giacobinismo” aveva ridotto la rivoluzione del 1789 a un complotto massonico contro la “civiltà cristiana”. Ma si potrebbe andare più indietro, allo storico savoiardo Saint-Réa, allievo dei gesuiti, l’autore della “Congiura degli Spagnoli contro Venezia”: “Fra tutte le imprese degli uomini nessuna è grande come la Congiura… (Sono) questi i luoghi della storia più morali e istruttivi”.
Campi, l’“ideologo di Fini”, che però non l’ha seguito nello spostamento a sinistra, contribuisce con la distinzione tra congiura e complotto. Leonardo Varasano, storico del fascismo in Umbria, candidato alle comunali di Perugia nel 2009 nella lista Azione Giovani (Alleanza Nazionale), critica in una nota “dietrologia e complottismo, due costanti del discorso pubblico italiano”. Presentando la rivista sul “Corriere della sera”, Giovanni Belardelli, che contribuisce alla stessa con una nota sull’idea di nazione nel Risorgimento, rileva come la paranoia dilaghi in Rete, ma ne dà una spiegazione duplice. “La necessità di trovare spiegazioni semplici per i fenomeni complessi, impersonali e opachi” è una. A cui lo storico fa seguire Durkheim: “Quando la società soffre, sente il bisogno di trovare qualcuno a cui attribuire il suo male”. E se si trattasse invece di un fallimento politico?
Congiure, complotti, Cospirazioni, “Rivista di politica”, Rubbettino, n. 1\2012 € 10

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