Complotto o meno, l’euro è stato sotto attacco deliberatamente. Da parte delle banche e i fondi americani, col supporto britannico. Per mantenere al dollaro lo statuto privilegiato di moneta di riserva, unica. La conclusione è solo in linea con gli eventi e le dichiarazioni, anzi da essi forzata. La banca JP Morgan ha detto più volte, a partire dall’autuno 2011, che stava considerando la possibilità di ritirarsi dai cosidetti Piigs (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna), dove pure aveva un’esposizione per 15 miliardi di dollari. La stessa JPMorgan che successivamente ha garantito l’aumento di capitale Unicredit - mentre Goldman Sachs e Morgan Stanley l’hanno boicottato, ufficialmente perché il coordinamento era stato affidato alla concorrente Bank of America. Citigroup ritiene “vitale che ci sia una sola moneta di riserva”. Il fondo Pimco si aspetta che l’euro crolli, o si faccia “più piccolo”, magari solo tedesco.
Si divarica invece il giudizio sull’opportunità di questa offensiva. Contro il sospetto (inevitabile) d’imperialismo, l’opinione prevalente tra i banchieri e gli operatori italiani è che l’offensiva è solo fondata. Il ripiegamento sul dollaro è dovuto, a fronte di una gestione rigida e insieme debole dell’euro – anche i gruppi industriali italiani, se non le banche, si ancorano al dollaro. La mancata crescita – ora trasformata in recessione – dell’Europa, per difetto politico, per un’errata politica monetarie ed economica cioè, è ritenuta all’origine della disaffezione, più dei presunti timori della tenuta del debito italiano o delle banche spagnole. La “minaccia all’euro” che sarebbe stata portata dalla Grecia, e poi dal Portogallo è ritenuta un’esagerazione, se non un’invenzione, della politica europea di rigidità fiscale.
Anche se al fondo c’è circospezione sui comportamenti, se non sugli obiettivi, dei grandi attori americani. Il fondo Pimco è quello che ha investito metà dei profitti 2011 nell’acquisto dei mutui Usa insoluti, confidando che la Fed inietterà più denaro fresco nel sistema mediante l’acquisto massiccio di mutui insoluti - che cresceranno quindi di prezzo, Ma si aspetta che la Fed adotti questa politica monetaria espansiva solo a seguito di un nuovo peggioramento dell’economia globale. Meglio se a seguito di una rinnovata crisi del debito europeo…
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