“Come la criminalità organizzata è diventata il sistema Italia” è il sottotiolo di questo libro. “Mafia S.P.A. Come Funziona L’Economia Reale Dell’Italia”, il titolo (secentesco) di lavorazione. “La mafia domina il processo di globalizzazione” il tema. Da non credere: “organizzata”, “sistema”, “economia reale” non dovrebbero essere parole facili. Per un redattore forse sì, se l’effetto è di “montare” la cosa, ma non per due magistrati, nell’ordine, un imprenditore, un vescovo, e l’ex direttore di “Foreign Policy” – un po’ tirato per i capelli. Quattro articoli (non buoni) di giornale e un’intervistina. Per attribuire alla “criminalità organizzata” un “fatturato” di 140 miliardi (“stima per difetto”), che è un decimo del prodotto lordo italiano. Accreditandole anche i 230 miliardi (“stima per difetto”), un altro quindici per cento, dell’economia in nero. Per dire che la mafia è onnipotente? È da troppo tempo che la mafia viene gonfiata da questa pubblicistica leggera (irresponsabile), invece che arrestata e condannata.
Una buona, cioè grande, parte del “sistema mafia” è il “discorso” sulla mafia.
Pietro Grasso, Nicola Gratteri, Ivan Lo Bello, Domenico Mogavero, Moisès Naím, a cura di Serena Danna, Prodotto Interno Mafia, Einaudi, pp. 165 € 16
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