Il grimaldello di Angela Merkel è semplice, anzi brutale – proprio “tedesco”: dichiarando ogni poche ore che non c’è soluzione, rialimenta la fuga sui titoli tedeschi. A spese, nel tempo, della Grecia, del Portogallo, della Spagna. E sempre dell’Italia, che ha i conti in ordine e non vuole niente dalla Germania.
Lo sfiancamento dell’Italia Merkel fa con una forte quinta colonna: la cattiva informazione.
Sono di moda le visite guidate ai sotterranei delle città. A Napoli naturalmente, Orvieto, Perugia. Parigi si specializza nel giro delle fogne. Organizza cinque tour al giorno anche Pistoia, che non ha turisti. È la nuova frontiera.
Andy Xie, “economista indipendente”, cinese, spiega al “Corriere della sera” perché l’Italia non può funzionare. Inoppugnabile se non per un punto: “L’economia italiana è in ristagno da quasi dieci anni”, dice. No, da quasi venti. Dalla prima “cura Monti”, allora “cura Amato”.
L’Italia non può funzionare per gli enormi sprechi legati al “sindacalismo” nei servizi, pubblici e privati. Non una grande novità, anche se Xie ha esempi gustosi: tutti lo sappiamo. Ma si può dire solo in Cina?
Il Comune di Firenze ha il record dell’assenteismo, due dipendenti su cinque – ce l’aveva al tempo di Brunetta, che raccoglieva le statistiche. E ha pagato per dodici anni premi di produttività a tutti i suoi tremila dipendenti – 50 milioni in totale. Pronubo l’ultimo sindaco diessino, Domenici. Lo scopre la Guardia di Finanza, ma in sordina: Firenze non è la Sicilia? il rosso non è nero?
Della famosa speculazione fiorentina nell’area di Castello l’unico appalto perseguito dal Procuratore Quattrocchi è stato quello della scuola dei Marescialli. Per la quale l’appaltatore aveva già avuto dalla giustizia amministrativa un solido indennizzo da parte dello Stato (35 milioni), e ora viene assolto dalla giustizia civile perché “il fatto non sussiste”. Ma l’operato della Procura fiorentina non stato a vuoto: ha evitato di indagare Domenici e la sua giunta, che gestivano l’affare.
Si programmano in Toscana “centri commerciali naturali”. Unificare gli opposti, ecologia e shopping, come non pensarci? Con buona coscienza.
Critica da alcuni giorni il governo sul “Wall street Journal” e il “Financial Times”, e ora scopre, dopo quattro mesi, che le tasse fanno male all’economia, anche se sulle case e non sulle imprese. È Emma Marcegaglia, presidente in cerca di occupazione della Confindustria. Prima criticava Berlusconi nel nome di Casini, per diventarne deputatessa. Ora, si dice, ambirebbe a guidare un nuovo governo tecnico. Da non credere.
Francesco Piccolo, sopravissuto alla dieta Dukan, ne fa su “La Lettura” esercizio pantagruelico: “La bolla speculativa della bresaola”. Come già del tulipano, o dei tanti eldorado oltreoceano. Con qualche complesso di colpa per avere poi contribuito, conclusa la dieta, a sgonfiare la bolla.
Ma per alimentare la bolla si faceva la bresaola con lo zebù africano. Che ora può riprendere le sue (inservibili) sgroppate nella savana.
Il maestro Barenboim va a Firenze e trova che il nuovo teatro dell’Opera, inaugurato a Natale con sfarzo pubblicitario, è incompleto e non è completabile – è stato costruito male. Ma lo sappiamo solo perché Barenboim se ne stupisce. La chiusura del Comunale per fare posto al nuovo teatro ha comportato un centinaio di esuberi, ma la Cgil ne fu entusiasta.
Casini rinuncia ai benefici da ex presidente della Camera: ufficio e macchina blu. Perché ce li ha come presidente del suo gruppo parlamentare. Sembra di sognare.
E ci fa la morale.
Galliani non ha finito d’invocare il giudice di linea, contro i gol fantasma che gli arbitri negano al Milan, che un giudice di linea a Barcellona decreta la vittoria del Barcellona. Galliani dev’essere un grande sportivo.
La società fiorentina dei trasporti pubblici, Ataf, bandisce una gara per il trasporto suburbano su rotaia fatta apposta per le ferrovie francese, la Ratp. Impossibile per altri concorrenti di partecipare alla gara. La Ratp è socia di Ataf in altre società. Politica? Mercato?
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