venerdì 25 maggio 2012

Fango a Roma, la svendita dell’Acea

Il Pd ha raddoppiato il numero degli emendamenti in consiglio comunale, ora a 166 mila, contro la seconda privatizzazione dell’Acea. Sostenuto in questa impegno totale per l’ostruzionismo dall’editore Caltagirone. Che si porta acquirente dell’Acea. Dopo avere imposto al Comune, con diffide legali e reiterate interviste e interventi pubblici, l’obbligo di vendere. E aver indebolito il sindaco coi suoi media con una campagna colpevolizzante, dalla nevicata all’aumento del tram, o al non aumento.
Una vicenda assurda ma con un forte profumo di corruzione – che a Roma fa fede. Caltagirone fa campagna pro e contro per poter pagare meno. Il Pd romano impegna risorse enormi, finanziate nella migliore delle ipotesi dai soldi pubblici, a protezione dell’acqua pubblica in cui non crede – il Pd ha sostenuto il referendum per la ripubblicizzazione, ma crede che l’acqua sia meglio gestita industrialmente, e nei comuni amministrati l’aveva privatizzata.
La privatizzazione dell’Acea su cui è in corso la “guerra” riguarda la vendita di un 21 per cento dell’azienda da parte del Comune. Che passerebbe dal 51 al 30 per cento. Ma mantenendo il controllo – il potere di veto – nella gestione.

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