La corruzione politica dominava le cronache già vent’anni fa, alle elezioni del 5 aprile 1992. Anche allora, come oggi, non si toccò però il nodo principale. Che si può sintetizzare con le parole di allora:
“Per bloccare la via maestra della corruzione basterebbe una legge semplice, di due commi, tre righe in tutto:
«Ogni opera pubblica va finanziata per intero.
«Ogni appalto va eseguito nei tempi indicati nel capitolato.»
“Perché il nuovo Parlamento, dove tanti deputati vergini si sentono colpiti nel decoro dalle tangenti, non lo adotta per acclamazione? Non sarebbe stravagante, in molti paesi si fa così”.
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