Come fare la guerra senza saperlo. Magari dalla parte sbagliata. Terzi aveva diciott’anni nel 1943, tentò di diventare ufficiale di complemento, alla fine ci riuscì, ma poté non sparare un colpo, e finì prigioniero nel campo Usa di Coltano. Questo antieroica guerra civile l’aveva già raccontata nel 1952, da comunista, alla “terza sezione” del Pci a Torino, e già allora aveva ammutolito tutti con la sorpresa: la sua “generazione perduta” è straordinariamente eccezionale nella normalità, nell’assenza di odio.
Editore amabile, ora prossimo agli ottant’anni, Terzi non si smentisce nella scrittura: racconta brioso ed elegante. S’inventa un progetto di evasione con un compagno di cui dice di ricordare solo il nome, Alvaro, mentre nella naja tutti si sono sempre chiamati per cognome, ma è peccato veniale.
Lodovico Terzi, Due anni senza gloria 1943-1945, Einaudi, pp.96 €12
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