Volendo andare a fondo nella pratica indiscriminata delle società di servizi pubblici di fatturare in anticipo i (mancati) consumi, si scopre che la pratica è garantita da regolamenti, codici, interpretazioni autentiche delle varie Autorità di settore. Che erano state create, e si pagano molto lautamente, per proteggere gli utenti nel mercato libero, del gas, l’elettricità, i telefoni, le assicurazioni, le autostrade, le banche, la Borsa, la privacy… Sono una dozzina. Paghiamo invece questi carrozzoni, fra i 100 e i 300 milioni l’anno, per essere jugulati dai soprusi. Per nessun’altra ragione che la forza contrattuale, cioè corruttiva, delle aziende di settore.
Soprusi di ogni genere: fatturazioni anticipate, sovraffatturazioni, contratti rubati (ci si trova clienti di questo o di quello per aver risposto al telefono), tariffazioni abusive (una società elettrica fa pagare il “risparmio” di anidride carbonica). E le tariffe biorarie, ora triorarie? Nessuna capacità di capirle, nonché di controllarle, sempre più criptiche a ogni fattura. Il mercato vero è la corruzione, fra chi paga di più e meglio - le aziende s’intende. Legale.
E non ci sono solo le Autorità: non si è mai sentito di un giudice che se ne occupi.
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