La felicità del narrare, anche in lingua italiana: Terzi, esploratore di altre letterature, la sa trasporre nella sua. Nei “Racconti ronchesini”, la prima parte della raccolta, il mondo visto dal mare sotto le Apuane, troppo forte per qualunque spirito. E nelle “Storie di un bambino”, la seconda parte, purtroppo solo cinque, un’entrata delicata e angosciante nel mondo dei bambini – veri, non quelli di maniera. Partendo da un accettabile, infine, uso dell’alluvionale autobiografismo, come dice altrove: “Chi fa autobiografia non deve mai parlare di sé. Nulla che suoni come un’apologia e nulla che suoni come un’autocritica”. Niente orazioni e niente lagne, né neo realiste né post neo realiste, un giglio sul letamaio. Col piglio da “Mille e una notte”, del meraviglioso semplice.
Lodovico Terzi, Un’occasione d’amore, Nottetempo, pp. 116 € 13,50
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