Un racconto di avventure che è una storia del disonore, dell’imperialismo. Anche quando è ingenuo – per almeno mezzo secolo gli inglesi partono allo sbaraglio, senza sapere dove vanno, morendo per la strada, e senza sapere che fare una volta arrivati. Impiantata come una storia di piccoli eroi, finisce per essere una vicenda di miseria morale. Di stupidità, irresponsabilità, dilettantismo.
Le guerre per la noce moscata sembra un racconto per ridere. Ma lo snobismo inglese va a segno unicamente nel pregiudizio anti-olandese. Contro calvinisti peraltro, ed ebrei, tanto tolleranti a casa, nella Amsterdam celebrata di Spinoza, quanto crudeli nelle isole delle spezie. Due incarnazioni esemplari, ben protestanti, dello spirito del capitalismo.
Giles Milton, L’isola della noce moscata
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