Un istituto di ricerca di fisica, consorziato con altri undici istituti europei, riceve un premio corposo dall’Unione Europea per la formazione di ricercatori (dottorati). Che però pone una condizione: ai neolaureati ammessi alla formazione (dottorato) dovrà corrispondere 3.400 euro mensili. Una pacchia, si direbbe, per gli standard italiani. Ma la cifra è il doppio di quanto percepisce il ricercatore italiano in titolo, che ha ideato il programma e lo coordina.
Altra condizione della Ue è che ogni centro possa ammettere al suo corso di dottorato cittadini europei non nazionali. E questa è senz’altro una buona notizia: su undici borse di dottorato da 3.400 euro mensili già assegnate dai centri di ricerca non italiani nove sono andati a neolaureati italiani. Una borsa di dottorato in Italia è di mille euro al mese.
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