Marco Mansi, il Procuratore di Tivoli che ha montato lo scandalo della pedofilia a Rignano Flaminio sei anni fa, è intanto felicemente approdato a casa, alla Procura di Castellammare di Stabia. Non si potrebbero accelerare i rimpatri dei giudici napoletani, e ridurre così i danni?
È vero che i giudici italiani essendo soprattutto napoletani è difficile accontentarli tutti.
“Un avviso di garanzia non è niente, è solo un avviso a qualcuno che sarà indagato”: il Procuratore di Cremona Di Martino rotea la testa in tv per mostrare a tutti che ghigna dietro la barba. Ha mandato l’avviso di “garanzia” a Conte, che lui sa che non c’entra nulla, alle sei del mattino con la polizia armata per perquisirlo, con l’abitazione. Il Procuratore deve’essere gaglioffo.
Sulla Lazio invece, che il suo mandato di perquisizione dice “probabilmente coinvolta” nelle scommesse, il Procuratore glissa: “Vi è un elemento che è suggestivo, che però è ancora da verificare. Così com’è non è di grande rilevanza”. Suggestivo? I Procuratori non dovrebbero sapere l’italiano?
Il ministro Giarda infine si sveglia, va alla radio, e annuncia 100 miliardi di tagli, anzi 300, oppure 400. Alla radio vaticana. Per farsi perdonare? Giarda ha le orecchie lunghe, o il naso?
“Chi si vuole colpire con questa triste vicenda?”, s’interroga il Tg 1 a proposito dell’arresto del cameriere del papa. Essendo il Tg 1 un’emanazione diretta del Vaticano, è possibile che si tratti di poca professionalità. Ma la realtà della Rai è questa: l’a chi giova, il capro espiatorio, il chi c’è dietro. Che può essere la nemesi della controinformazione, finire in sacrestia. O la vittoria, postuma, del togliattismo: la doppiezza sempre.
Ferragamo, scarpe e accessori, “vale” più di Mediobanca in Borsa, spiega “Affari & Finanza” di “Repubblica”. Luxottica, occhiali da sole, quanto Generali. Pirelli due volte e mezza Finmeccanica, che vende, e guadagna, molto di più. Le logiche d’investimento dei grandi attori di Borsa, fondi e banche, sono insondabili. Ma per i risparmiatori, che pagano il conto, la differenza la fa l’informazione (economica) infetta.
Sembra “l’Unità” il supplemento del “Sole 24 Ore” domenica. In prima pagina Berlinguer dà la ricetta per la crisi. Una pagina su Gramsci lo decreta “classico” in Usa – per una citazione in Edward Said. Al festival di Cannes il giornale della Confindustria premia ritratti di “capitalisti canuti”, senza denti. È la sinistra che ha conquistato la destra? La destra la sinistra?
È vero che Napolitano ha imposto all’Italia il governo più straordinariamente affarista della Repubblica. Il primo presidente ex Pci. Ma quando c’era il Pci lui non era gramsciano.
Il programma di sala dei concerti di Santa Cecilia, a Roma, celebra il giovane (43 anni) pianista: “Dopo i premi prestigiosi, ha intrapreso una carriera intelligente, senza disperdersi un un’attività frenetica ma privilegiando orchestre e direttori di rango, un repertorio stimolante, e persino alcune passioni extramusicali, come quella del volo, che testimoniano una grande apertura mentale”.
Agiografia insistita su “Sette” di Angela Merkel: prepara la colazione al marito la mattina prima di uscire, fa la spesa al supermercato, porta le buste personalmente, ed è simpatica a tutti. Non è detto che perde tutte le elezioni regionali dopo le politiche tre anni fa. I tedeschi ci credono meno dei lombardi?
Magari la cancelliera avrà una colf. O è spilorcia?
Ei son grilli o son grulli
che l’Italia infiammano,
o è l’ignavia, o l’otaria,
quest’Itaglia che incaglia
e mai non muore,
un altro partito per dire
che non ne vogliamo sapere?
Fini-Fli, che dal Msi, An e Berlusconi era passato al centro-sinistra via grande centro con Casini, abbandonato da quest’ultimo si proclama nel logo “il vero centro destra”. Al posto di chi?
Corre veloce, questo non si può negare. E da solo, coraggioso.
Due casi dal robusto odore di corruzione a Milano e a Roma: la svendita del San Raffaele e la vendita “obbligata” dell’Acea. Entrambi sfruttando al questione morale, cioè le Procure.
martedì 29 maggio 2012
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