È successo a Pistoia, non a Canicattì. Anzi, è successo a Roma: il Csm ha destituito il Procuratore capo di Pistoia perché lavora troppo. Ha smaltito tutti gli arretrati e non dà tregua ai sostituti. Uno di questi, Sottosanti, lo ha denunciato e tanto è bastato.
Il Csm, l’augusto consesso presieduto dal capo dello Stato che governa la magistratura ha deciso all’istante: Dell’Anno sospeso, torni a fare il sostituto come gli altri – Dell’Anno è, era, il Procuratore Capo. Dell’Anno ricorre al Tar, ma il Tar decide di non decidere: non c’è pietà per chi vuol far funzionare la giustizia.
Il denunciante è il giudice che Dell’Anno ha incaricato di seguire il processo per concussione e corruzione al Comune e alla Provincia, entrambi Pd ex Pci. E si è segnalato per non inquisire i politici, fra i 23 denunciati. Giusto l’ultimo dei socialisti, che peraltro è accertato non aver percepito alcuna graziosità. Si deve a Sottosanti una concussione senza concussori.
L’indagine della Digos, Dell’Anno ha dovuto faticare per convincere i sostituti a seguirla. Non solo i politici, peraltro, anche l’imprenditore più noto della città i sostituti hanno deciso di non indagare. L’imprenditore risultava avere invitato al telefono per un caffè in piazza il capo dell’ufficio tecnico del Comune, il quale era poi ritornato in ufficio con una busta, piena. Ma non è documentato che sia stato lui a passare la busta al dirigente.
Altri sostituti hanno, dopo Sottosanti,lamentato l’ingerenza di Dell’Anno. Uno che aveva fatto arrestare numerosi immigrati non in regola “per creare un precedente”. Uno che aveva fatto arrestare una famiglia per “importazione” di cuccioli dall’Ungheria – se li era portati dietro. E uno che aveva fatto arrestare un vigile che si vedeva con l’amante durante l’orario di lavoro, “per dare l’esempio, così finiscono sul giornale”. Il giudice Dell’Anno aveva deciso che gli arresti si fanno in base al codice.
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