Dopo la Grecia l’Italia, non c’è dubbio. C’è l’Italia nel mirino della Germania:, dello “Spiegel”, della Bundesbank, di mezzo governo Merkel, se non della stessa Merkel, ammesso che abbia focalizzato dove si trova l’Italia, dell’Ifo di Monaco e della “Bild”, il quotidiano dei tedeschi. Per un motivo preciso: la Germania è invidiosa dell’Italia. Lo è sempre stata e non si vede perché. Giacché si ritiene, si è sempre ritenuta da due secoli e mezzo, dall’invenzione degli “ariani”, superiore all’Italia.
Saranno almeno trent’anni che la Fiat non impensierisce più la Volkswagen, anzi si è quasi sbriciolata, ma VW non ha occhi che per la concorrenza Fiat. Per non dire della morale: il paese più omertoso, traditore e cattivo guidatore d’Europa – indisciplinato, ubriacone – si ritiene sempre in diritto di fare la morale all’Italia.
Non è tutta questione di calcio, della nazionale italiana che sempre batte la tedesca alle finali. La Germania invidiava per esempio all’Italia la pedagogia. Ma ha rimediato: da qualche generazione anche le donne tedesche sono diventate madri. Continua a invidiarne la cucina? È possibile. Il vino a buon mercato? Il sole? Il mare? È possibile, ma qui senza colpa per l’Italia. E perché, comunque, volerne la distruzione, il danno non sarebbe anche tedesco?
Però, ogni tanto bisogna riconoscerlo: i tedeschi sono più intelligenti. Delle cose italiane. Come dare torto allo “Spiegel” quando s’incazza che l’Italia si faccia governare dalla mafia? O dal sindacalismo dei nullafacenti?
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