Si parla molto di Italia-Germania ma non si dice l’essenziale. Si parla di Bismarck e Cavour. Di Arminio perfino, che sconfisse i romani, i romani antichi – un traditore. Di madri tedesche con figli italiani, o viceversa. Con appelli di classicisti alla sacra filologia germanica – sempre quella di un paio di secoli fa. E di economisti a farsi tedeschi: per tedeschi intendendosi risparmiosi, lavoratori,leali col fisco. Cosa che i tedeschi sono e non sono, come gli italiani – di proprio hanno una legge elettorale migliore.
L’essenziale è questo. L’argomento della Germania è un artificio politico. Uscire dalla crisi riducendo il debito è la ricetta, chi ne dubita?, ma occorreva prevenire un aggravamento del debito a causa della crisi e questo la Germania non consente. Lo stesso debito della Germania è cresciuto nella crisi – e secondo alcuni calcoli è al 100 per cento del pil e non all’80, quale si classifica ufficialmente. “La Germania ha massacrato i greci per dare una lezione”, afferma Giulio Sapelli alla “Nazione”. E gli italiani perché, per automutilarsi? No, la Germania ha beneficiato del perdurare della crisi del debito: negli ultimi due anni ha ridotto il costo del suo indebitamento, a spese degli altri partner europei e degli Usa.
C’è la corsa alla Germania, e non si può fare torto ai corridori: la Germania è più ricca. Ma ci vorrebbe giudizio. Gian Arturo Ferrari dice che i tedeschi amano l’Italia ma non sopportano gli italiani. Lo dice a lode della Germania? Ma è il nazismo. Quanto all’Italia-Germania propriamente detta, si glissa. Mentre l’Italia può pure perdere oggi, la squadra tedesca è molto migliore. Ma alla Germania gliele ha suonate con merito, con superiorità evidente, in tante occasioni, dal 2-0 con due pali del 2006 al mitico 4-3 del 1970. In politica è un'altra cosa, si pensa. Lo è, ma ha fatto male Monti a non seguire più le partite, si gioca allo stesso modo, di squadra, di forza, di astuzia, e di abilità, per vincere.
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