Spopola Enrico Rossi, su “Repubblica”, sul “Corriere della sera”, facendo spostare 25 mila alberi, un bosco. Chi è Enrico Rossi? Il presidente della Toscana. E dove spopola? A Firenze, sulle cronache locali dei migliori giornali. Dopo avere licenziato l’assessore all’Ambiente, Annarita Bramerini, il pezzo migliore della sua giunta - che per antica disciplina di Partito tace. Ma coma fa a “spostare” un bosco? Forse a Firenze si dice spostare per tagliare: la “Pravda” non osava tanto ma nel post-sovietismo tutto è permesso. Rossi vuole tagliare il bosco per allargare il vecchio aeroporto di Peretola.
Attorno all’orrida conurbazione Firenze-Sesto San Giovanni, il cuore della speculazione “rossa” da tre decenni, coi tribunali e la già famosa università di Firenze affacciati sul traffico e la polvere, gli svincoli autostradali, la pista di Peretola, affollata quel tanto da puzzare, e un inceneritore appaltato, si è disegnato un Parco della Piana. Un Central Park fiorentino, lo chiama il sindaco Renzi, il rottamatore. Con riserve naturalistiche, stagni, ippovie, piste ciclabili, sentieri per il trekking, e il famoso bosco da spostare. Se ne parla, sempre nei migliori giornali, come se esistesse. Se potesse esistere.
Ora, Rossi non è Renzi, è anzi il suo nemico “interno”. Ma il business è lo stesso: vendere un’immagine falsa. Di una realtà talmente brutta, e probabilmente sporca, da soverchiare l’indignazione. Peretola è un aeroporto dentro la città. Dove un volo su due è dirottato, su Pisa o Bologna, al menomo alito di vento. Un’efficienza che non si dice. E ora si vuole raddoppiare.
Il lettore magari è andato a Firenze attratto dal gran parlare, sempre sui grandi giornali, del Maggio Musicale Fiorentino, che il maestro Zubin Mehta e il sindaco Renzi avrebbero ravvivato. Invece l’orchestra del Maggio è in sciopero, Renzi voleva dimezzarla col sostegno della Cgil, la Fondazione del maggio non ha un soldo, e lo stesso Renzi ha cancellato due concerti in piazza, qualora l’orchestra acconsentisse, per risparmiare.
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