sabato 16 giugno 2012

Lingua di Passera, l’amico di Di Pietro

Passera insiste: l’autostrada Salerno-Reggio Calabria sarà completata nel 2013. Riconosce che non è così: “Alcuni cantieri sono ancora da aprire” – non ci sono nemmeno gli appalti. Ma lui è per il mondo come volontà e rappresentazione: “Come in tante altre cose ci metto la faccia. Ho visitato i cantieri, già da questo esodo molti di essi saranno chiusi”. È così, ogni anno per l’esodo di agosto i cantieri restano chiusi, da quindici anni ormai. Ma non è tutto, Passera insiste: “Per la fine del 2013 saranno completati tutti”. Questo mentre promette 80 miliardi per la ripresa,70 in realtà, che non ci sono. Eccetto, forse, i dieci che si farà anticipare dalla Cassa Depositi e Prestiti. Come se la Cassa non fosse dello Stato.
Con le chiacchiere al posto dei miliardi. A ruota libera: sgravi per le assunzioni “qualificate” (di ex McKinsey, come lui?), project-bond, l’immancabile agenzia digitale, e il taglio di 43 aiuti alle imprese. Un linguaggio sorprendente se non venisse da un ministro che nel 1992, quando lavorava per De Benedetti, si telefonava con Di Pietro per tenere il suo principale fuori dagli scandali (non ci riuscì). Protestando: “Ma noi siamo della stessa parte” – la trascrizione naturalmente non contiene la parte di Di Pietro (la telefonata non c’è nella bio online di Marco Ferrante). Con De Benedetti, peraltro, Passera incorse in un falso in bilancio alla Olivetti, che chiuse col patteggiamento e una pena pecuniaria – sentenza poi revocata, quando Berlusconi depenalizzò il falso in bilancio.
Passera non è solo. Monti si scusa con gli opinionisti del “Corriere della sera”, il suo giornale cioè, che devono essere Giavazzi e Alesina: “Abbiamo varato, in ritardo rispetto a ciò che alcuni opinionisti ci chiedevano di fare…”. Roba da non credere. Annuncia una nuova “pianta organica” per i suoi ministeri, a Palazzo Chigi e all’Economia – con meno o con più dipendenti? E invita i ministri a vacanze sobrie e corte. Soave spiegando a Scalfari e Ezio Mauro che “il cratere del precipizio si sta allargando e siamo di nuovo in crisi”, dopo otto mesi di tasse – esito otto mesi fa previsto, prevedibilissimo per un economista. Bondi contribuisce annunciando il taglio di 1.117 auto blu – su 300 mila, 600 mila, 900 mila, nessuno sa quante siano.

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