Arriva Putin, ma non per salvare Assad. Arriva per lanciare l’Agenzia sovranazionale della Russia con la Bielorussia e il Kazakistan. Prodromo allo spazio euroasiatico, politico ed economico. Assad, quel che rimane dell’influenza russa a Damasco, sarà giocato come pedina di scambio: il riconoscimento occidentale a questa Eurasia, o Unione doganale, in cambio di un aiuto all’Occidente a evitare una “guerra umanitaria” rischiosa in Siria.
Il rilancio internazionale della Russia è l’obiettivo della nuova presidenza Putin. Attraverso il rilancio della Siberia e una Unione doganale col Centro Asia. In armonia con l’Unione Europea, con la quale l’Unione doganale dovrebbe infine avere un legame privilegiato.
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