domenica 15 luglio 2012

Italia sovietica - 7

Grillo e l’indignazione - dopo Di Pietro.

La dissimulazione onesta.

Il settarismo.

Le lettere di esecrazione puntuali sui giornali di partito, “la Repubblica”, “l’Unità”, “Il Tirreno” e gli altri giornali di De Benedetti. Dopo che Berlusconi ridiscende in campo (ne era uscito?) e Bersani trova la cosa “agghiacciante”.

Sugli stessi giornali ancora si vilipendono i socialisti, che nessun altro sa chi erano.

Il monolitismo, anche in assenza di parole d’ordine, per un riflesso condizionato.

E viceversa il caciquismo: il potere del partito si scioglie come nell’Urss, tra potentati settoriali e locali. In Toscana soprattutto e in Umbria. Anche in Emilia. A Genova. A Milano. A Reggio Calabria i resti del Pci nel Pd sono contesi fra tre incumbent.

La case editrici che nascono ancora, con i remi letterari e i festival della mente, a quasi un quarto di secolo dalla caduta del Muro, e muoiono (ma pagando i debiti: ben finanziate), con la liquidazione del contro Rodetta in Svizzera. Al conto confluivano le tangenti sull’ex-import con l’Urss. Conto di cui il fiduciario è rimasto sconosciuto: nessuna Procura italiana ha voluto saperlo.
Il fiduciario si disse che fosse Primo Greganti. Succeduto da Valerio Occhetto, con Vittorio Veltroni.

Le Procure che non hanno mai voluto sapere del conto Rodetta.

La Rai che chiama Zichichi e Hack a commentare il bosone di Higgs. Vecchi, senza titoli, e senza charme. Non sanno nemmeno spiegare cosa è stato scoperto. Sono politicamente corretti?

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