Fini dirigeva i pestaggi della polizia al G 8 di Genova. Con l’assistenza di un maresciallo poi diventato suo onorevole. Ma Procuratori di giustizia lo hanno lasciato fuori dalle indagini, ora conclude con condanne definitive. Anche i giornali. Solo il “Guardian” lo ricorda, un quotidiano di Manchester.
Scendono in campo i Procuratori Capo di fini, i vari Trifuoggi, Quattrocchi eccetera. Per elogiare l Cassazione, che ha condannato di dirigenti di polizia a Genova all’epoca dei pestaggi per il G 8, e i dirigenti condannati.
Santoro torna in chiaro su La 7 e la Rete protesta. Perché aveva sottoscritto “Servizio Pubblico”, seppure on abbonamento simbolico, 10 euro. Ma soprattutto perché Santoro torna in chiaro. “Non lo ha la tv e non voglio comprarla”, lamentano molti, che chiedono lo streaming in diretta. Non ce n’è bisogno, lo streaming è in diretta, ma viene a mancare la complicità tra happy few, sia pure in migliaia e diecine di migliaia: c’è un che di settario nei social network.
Bastava tagliare i costosissimi F 35 e un paio di fregate e la spending review era fatta: 20 miliardi di risparmi in dieci anni, la maggior parte subito. Senza controindicazioni: l’Italia non ha nessun ruolo militare. Ma 20 miliardi sono necessari per comprarsi la benevolenza Usa. Sembra insensato, ma questo è.
Due pagine di intervista fra Scalfari e Napolitano giovedì su “Repubblica” con molti apprezzamenti storici. Ma una sola riga per l’unica novità della Repubblica: “In due occasioni (1981 e 1983) a formare il governo fu chiamato un non Dc”. Spadolini? Craxi? Pertini? Innominati. Anche Pertini fa scandalo su “Repubblica”.
“Per Scalfari «i liberali si incontrano coi comunisti”»: il titolista di “Repubblica” addebita a Scalfari
questa enormità nell’intervista che lo stesso ha a Castelporziano col presidente della Repubblica Napolitano. Una perfidia? Sì, Scalfari non lo dice. Ma è Napolitano che dice la verità: “Gobetti era un liberale sui generis”.
L’inflessibile “Spiegel”, coscienza della nazione, della nazione progressista, da Amburgo, città di mare progredita e aperta sul mondo, la cancelliera Merkel dopo gli accordi del 40 giugno di “ostaggio degli Stati del Sud”. Alla Norimberga dell’euro non potranno dire: “Non c’eravamo”.
Comprare Bund. Meglio ancora: fondi industriali tedeschi. E se si hanno pochi soldi “la mossa più semplice, del tutto elementare: aprire un conto corrente in Germania”. È il consiglio che “Famiglia Spa”, il settimanale del gruppo Riffeser, si fa dare da uno della Deutsche Bank. Con dto dal ragionamento: “Dovesse saltare l’euro, e tornare il marco e la lira, certamente si potrebbe realizzare una vistosa plusvalenza sul cambio. È un’operazione perfettamente legale, che in alcune bamche si può fare anche senza essere residenti”. E gratis.
La Germania ha sempre ragione?
Massimo D’Alema interpella Vendola via “Corriere della sera”: “Che ci trovi di sinistra in Di Pietro?” E lui, che ci trovava? Che nel 1996 lo volle a tutti i costi senatore del Pci-Pds, candidandolo nel seggio blindato del Mugello. Dove mobilitò i 60 mila fedelissimi all’unisono: 60 mila voti attesi, 60 mila espressi.
Era anche stagione di caccia, che nel Mugello si pratica con passione, ma nessuno mancò quella domenica.
I vecchi del Pci arrivavano alla realtà con dieci anni di ritardo, D’Alema in (quasi) venti. Ma non è mai troppo tardi.
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