È una partita di potere. Di Intesa-San Paolo contro Marchionne. Che ha dato troppa indipendenza finanziaria alla Fiat, già mucca da latte per il gruppo bancario. È la sola spiegazione che viene data al pressing del “Corriere della sera” contro il gruppo torinese e Marchionne in particolare. Con l’incongrua sponsorizzazione della Fiom-Cgil, e l’altrettanto incongruo patrocinio della Volkswagen.
Il “carattere” di Mucchetti, che ha aperto le ostilità, non c’entra – il giornalista è solitamente posato e argomentato. Il direttore de Bortoli, d’altra parte, non è un antipatizzante Fiat. L’attacco a tutto tondo da una settimana contro Torino, sui modelli, la politica sindacale, la politica industriale e perfino la Juventus, trova spiegazione solo riconducendolo alla proprietà, occulta ma non tanto, del gruppo editoriale milanese.
Contro Marchionne, che ha criticato la politica dei prezzi Volkswagen (con i suoi amrchi Seat e Skoda), il giornale ha preso posizione, senza argomenti, per la casa tedesca. Chiedendo anzi che l’Alfa Romeo venga ceduta alla Volkswagen. Che è una richiesta tedesca, ma vecchia, non convinta e non rinnovata. Il cui effetto sarebbe peraltro di accrescere la capacità produttiva Volkswagen, e ridurre di un quarto quella Fiat in Italia, nel momento in cui si tenta di coordinare un riduzione pro quota delle capacità europee.
martedì 31 luglio 2012
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