Da Conte a Artico, dal giudicato al giudice. Ci sono pressioni sulla Commissione Disciplinare che deve giudicare l’allenatore ora della Juventus, e vengono dagli antijuventini, le stesse forze che reggono la Figc e la Commissione.
Accettare il patteggiamento di Conte, per poi richiedere per lui una pena eccessiva, è la mossa degli stessi ambienti. Con lo scopo di portare la Disciplinare a una pena ridotta, il cosiddetto giudizio equo, che eviti lo scandalo. La mossa è del Procuratore Palazzi, ma in nome della Figc e dei suoi controllori.
L’intransigenza di Sergio Artico, l’avvocato torinese e torinista che presiede la Disciplinare, ha messo in imbarazzo questi ambienti. La protesta del presidente della Juventus, calibrata legalmente, lascia presagire la contestazione della disciplina sportiva presso la giustizia ordinaria. Che su questo aspetto non potrebbe rifiutare la competenza, essendo il fatto penale (a differenza di quanto si prospetta per gli scudetti, di cui sono reclamati i danni in sede civile). In ballo sono diritti individuali protetti costituzionalmente: alla difesa, alla parità di trattamento, eccetera.
La Figc, inoltre, potrebbe essere corresponsabile nel giudizio che gli avvocati della Juventus, De Renzis e Chiappero, vogliono promuovere contro Artico. Per atteggiamento palesemente discriminatorio, contro ogni principio di giurisprudenza, nello stesso processo. E in conflitto d’interesse, da avvocato di Torino coetaneo e concorrente di Chiappero.
venerdì 3 agosto 2012
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