Rincuorandosi nel trionfo ferragostano di Rimini, il progetto neo guelfo, per una nuova Democrazia Cristiana, si appella a De Gasperi. All’uomo che rifuggiva la “sua” Democrazia Cristiana. È un’incongruenza ma con un senso: ciò che si vuole costituire è una forza che “domini” la politica (destra, sinistra, laici, non allineati), come De Gasperi riuscì a dominare la Dc e gli altri partiti dei suoi governi.
La rottura del bipolarismo è data per scontata. Napolitano forse non lo sa, che vuole subito un’altra legge elettorale, che non può che essere l’abbandono del bipolarismo. Il ritorno al proporzionale è il grimaldello. Camuffato da “soluzione tedesca” o “spagnola” – una coloratura opportunistica, Germania e Spagna hanno regimi parlamentari funzionanti, ma sono altri mondi. L’esito dovrebbe essere la centralità democristiana. Coi due forni, se necessario, e la lottizzazione. Per l’obliterazione della funzione di governo, a favore dei capipartito, le correnti, e i gruppi temporanei d’interesse locale.
Nessun commento:
Posta un commento