Markaris raddoppia: prima i banchieri, ora gli evasori fiscali. C’è un giustiziere per la crisi della Grecia, della quale il giallista è lo storico preciso. Anche di presa, si legge di volata. Malgrado il solito risvolto che rovina la sorpresa, riducendola al dilemma: arrestare l’assassino o riconoscerne la funzione sociale? Che rischia di farne un poster politicamente corretto – non mancano gli indignados. Ma Markaris è più abile del suo editor. Lo fa anzi perfino scorretto. Vecchio comunista, da ragione a Karamanlìs, capo della destra. E alla sua polizia fa fare la fronda al governo, invece di proteggerlo – “lo Stato greco è l’unica mafia al mondo che è riuscita a fare bancarotta” sarà uno dei motti celebri. C’è anche qui la saggezza dei commissari e delle cuoche di Atene espressa in latino.
Petros Markaris, L’esattore, Bompiani, pp. 341 € 18,50
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