Dieci anni fa – anche allora c’era un Nuovo Centro - si scoprì la cocaina a Roma, nell’anticamera del viceministro Micciché:
“È la “Gazzetta del Sud” che dà più spazio alla vicenda coca al Tesoro, in prima pagina e dentro, il giornale di Messina per la Calabria. Con stupore dei calabresi, che non sanno chi è Micciché. Ma la “Gazzetta” è democristiana di ferro, zoccolo duro del pervicace Nuovo Centro.
“La “Gazzetta” spiega anche – cioè lo fa capire nel suo linguaggio criptico – che il “collaboratore” non è Martello, il collaboratore del viceministro, ma lo stesso pusher Antinori – il “collaboratore” dei Carabinieri.
“Niente scandalo – gli scandali finiscono dopo due anni, dimenticati. Ma le “spiegazioni” sono sempre arrivate “a babbo morto”, a vicenda sepolta e dimenticata. Ora invece arrivano dopo due settimane: si vuole chiudere il caso. Micciché deve avere “patteggiato”, seppure informalmente (candidature sicure? appalti?). E questo è il meno. La domanda è: l’impudenza dei vecchi arnesi della politica, vecchi Dc, e dei Carabinieri, è senza limiti?”
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