mercoledì 1 agosto 2012

La giustizia quando è sportiva

Si può dire giustizia sportiva poiché si vince e si perde. A prescindere dai meriti e dalle colpe – la palla è tonda, eccetera. Così il Siena, che ha la colpa perlomeno “oggettiva” degli illeciti che si imputano alla squadra, è ammesso al patteggiamento. L’allenatore invece, incolpato di un reato meno grave, no. L’allenatore della Juventus, naturalmenre e non del Siena, col suo vice: tutti gli altri ammessi al patteggiamento, loro due no.
Si può aggiungere che la Juventus ha avvocati incapaci, e anche questo è parte dello “sport”. L’avevano voluta condannata alla serie B, e oggi ne fanno condannare l’allenatore, con disdoro. È una partita che Torino perde regolarmente, le hanno preso Telecom e le banche, le stanno prendendo la Fiat, a pezzi, e non sa nemmeno di essere in gara.
Ma l’ipotesi del patteggiamento non era piaciuta a Milano, e questo è meno sportivo. “Vincono Conte e la Juve”, aveva decretato Milano in un singolare articolo-commento del “Corriere della sera” sulla vicenda dell’allenatore. Che Battista nello stesso giornale aveva detto condannato benché non colpevole, ma Battista non fa testo, è un accessorio benché illustre.
Resta da sapere con chi le squadre milanesi si giocheranno il campionato. Chi resta da tifare, la Roma, il Napoli? Sempre meno roba.

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