lunedì 6 agosto 2012

La memoria non ama lo snobismo

Curioso campionario di snobismo estremo, se c’è questa disciplina. Di un io totale, che tutto rade, eccetto un vago rimpianto del tempo che fu, e di Schumann naturalmente, con i Lieder. Beniamino Gigli è un nano, Maria Caniglia, Gino Bechi, Gianna Pederzini roba per le matinées delle signore. Forse averli ascoltati nell’Alessandria che non c’è più avrebbe dato un’altra consistenza alla memoria, che non dà i voti (primi i Lieder?).
Bisogna rivederli, gli effetti della memoria. Nel caso di Terni anche dello sradicamento. Ma la memoria mal si concilia con lo snobismo, già nel noto caso – ogni memoria si sa che ora si vuole proustiana.
Paolo Terni, In tempo rubato

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