Anche in Siria, come già in Tunisia, in Egitto e in Libia, escono dall’ombra i servizi segreti “occidentali”, più spesso inglesi e francesi. E sono un segnale preciso: i servizi escono dall’ombra quando, a meno di un cambiamento di regime, gli Usa stanno per ordinare un’altra guerra umanitaria o di liberazione. Al servizio delle piazze, che in genere esibiscono belle giovani dotte e giovani pensosi. Una gioventù che ci fa fremere, per la democrazia e la libertà, al coperto della quale inevitabilmente avanzano forze oscure. Non dichiarate cioè. Anche se fanno guerre di mesi e, ora in Siria, di anni. Ma che poi si rivelano sunnite: forze dell’islamismo cosiddetto moderato, o filo-occidentale, cioè integrato al mercato mondiale
Lo schema è noto, ed è stato anche studiato: si ripete uguale dal 1978, dalle piazze di Teheran. Dietro la cui bella gioventù marciavano i khomeinisti. La sola differenza è che in Iran l’“Occidente” tifava sciita, mentre poi ha puntato sui sunniti – la tenaglia turco-saudita. Per gli affari, per che altro? Per gli affari sostenendo guerre.
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