La spending review trascura le intercettazioni. Taglia le borse di studio, poche diecine di milioni, e i sussidi agli handicappati, ma trascura le intercettazioni, che invece fioriscono. Le trascurano anche, caso singolare, i grandi giornali. Forse perché ci guadagnano – o pensano di guadagnarci (chissà se la gente non compra più i giornali perché non ne può più di intercettazioni). Il “Corriere della sera”, “La Stampa”, “la Repubblica”, ce l’ha solo nella cronaca di Torino, e perfino “il Messaggero”, che invece un tempo, quando non era parte della maggioranza, si scandalizzava.
È una spesa non irrisoria, 284 milioni nel 2010, dice l’Eurispes. E l’unica in crescita, di un quarto negli ultimi cinque anni, fino al 2010. Napoli ha il record della spesa, Salerno, che confina con Napoli, una delle più risparmiose. E quindi non se ne capisce la ratio. L’unico dato certo è che le intercettazioni fanno il giornalismo italiano, non ce n’è altro.
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