venerdì 3 agosto 2012

Mi-To,l’economia del lager

Doveva essere un progetto, il Nord-Ovest che si rilancia, è rimasto una sigla – un mito. Che si mostra nella sua penultima appendice, l’aggressione alla Fiat di Marchionne, come uno di tanti nomi delle depredazioni di cui Milano fa costantemente oggetto Torino. L’ultima sarà, se l’operazione va a buon fine, mandare al tappeto l’ex capitale d’Italia: con una gigamulta per infrazione al patto di stabilità, in aggiunta ai debiti in essere.
Milano ha via via sfilato a Torino le assicurazioni, la Sip-Stet-Telecom, è le banche. Dopo aver demolito la Olivetti, e nella lunga gestione Romiti già una volta la stessa Fiat. Il metodo era allora la finanza distruttiva di Cuccia, o economia del lager: quanto basta per ricavarne un beneficio prima della morte. La Olivetti, che nel 1962 aveva elaborato il personal computer, costrinse a dedicarsi alle macchine per ufficio – il personal farà la fortuna della Ibm. La Fiat ereditata dall’Avvocato con Romiti era la quarta produttrice mondiale di automobili. Cuccia non c’è più ma c’è Bazoli – forse più cattivo.

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