sabato 8 settembre 2012

Ma l’asse è inclinato tra Francia e Germania

L’attacco tedesco all’Italia e all’euro è stato l’effetto dell’astigmatismo che affligge l’Unione Europea. All’interno dello stesso “asse”, Francia-Germania, che distonicamente governerebbe l’Unione.
L’asse è molto inclinato. Cioè, ha un solo capo attivo, quello tedesco: non una sola occasione, dopo De Gaulle, in cui Parigi abbia proposto e ottenuto qualcosa che la Germania non voleva. Per non dire del nome infelice. È inutile rivangare il precedente infausto, altrettanto sbilanciato, Hitler-Mussolini. Ma questo asse ha una sola novità: una volta i tedeschi pretendevano di marciare col chiodo sugli Champs-Elysées, ora non più, fanno come se la Francia non esistesse. La Francia del pavido Hollande come quella del petto-in-fuori Sarkozy, e più indietro, il quindicennio di Mitterrand compreso (lo Sme-Euro, la riunificazione).
È sbagliata l’idea dell’asse. Si è forti in un asse se si rappresenta qualcosa. La Germania offre prospettive e identità a molti paesi, tedescofoni e non, al centro e all’est dell’Europa, la Francia è sola, dispettosa anche.
È sbagliata l’idea di applicare un asse all’Unione Europea ora che ha una “moneta unica federale”. Una novità, e purtroppo anche un ossimoro, ma ormai è fatta.

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