“Il Fatto Quotidiano” si celebra con un festival, come già “l’Unità”. Con concerti ricchi, Antonella Ruggiero, Franco Battiato. Alla Versiliana, la villa che fu di d’Annunzio. A Forte dei Marmi, la città dei ricchi. Contro le caste e i potenti.
I giudici palermitani dello Stato-mafia vanno al “Fatto Quotidiano” senza infingimenti, a parlar male di Napolitano. Senza nemmeno avercela con lui, per incassare la cedola politica.
Il giudice Teresi, segretario palermitano dell’Anm, il sindacato dei giudici, critica le critiche del suo presidente Sabelli a Ingroia. Che dice “episodio di critica affrettata” e “elemento di attacco” a Ingroia, “oggettivamente”.
Teresi, in gioventù protagonista di aspre battaglie a Palmi col giudice Cordova, Pci contro Msi, a base di “ti sei fatto tinteggiare la casa dall’indagato X” contrapposto a “hai il posto barca coi mafiosi”, non si è desovietizzato.
Si dice che il pil è diminuito del 2,6, “ai minimi dal 2009”. Non si dice che nel 2009 il mondo era in crisi, oggi solo l’Italia.
L’onorevole Pecorella, della commissione Antimafia, parla con M.Antonietta Calabrò sul “Corriere della sera” lunedì come se la trattativa Stato-mafia ci fosse stata, e spiega che Forza Italia ne fu l’esito. Il partito di cui è l’eletto.
L’avvocato aggiunge che Dell’Utri andrebbe cacciato dal Parlamento – “chi sia stato anche solo sfiorato dal sospetto”. Mentre fa grandi lodi di Mancino, che non è “sfiorato dal sospetto” ma rinviato a giudizio. Sragiona? No, è uno degli “avvocati di Berlusconi”.
Gli “Avvocati di Berlusconi” farebbero un bel plot, di “terroristi a fattura”, milionaria, molto milanese.
Il Grande Centro si presenta a Chianciano schierando Buttiglione e Pomicino, e chiedendo il governo per un tecnico, Monti. È il Grande Centro delle banche?
Nel 2004 Berlusconi, incalzato da Casini, dovette rimuovere Monti da Bruxelles per fare posto a Buttiglione – che poi si fece cacciare dalla Commissione Ue. Dovette anche nominare Follini, allora casiniano, vicepresidente del consiglio. Com’è che questa gente ha tanta buona stampa, la stampa dell’anticasta?
Compresi Passera e Marcegaglia, che oltre a non avere combinato nulla non hanno un voto.
Il “Fatto Quotidiano” pubblica un goloso siparietto, sotto forma naturalmente d’indiscrezione: Berlusconi che sorridente consiglia Ingroia di darsi alla politica. Ingroia si riserva di confermare. Conferma cioè che è lui a parlare con il giornale. Questi diavoli sembrano da commedia, da piccoli molierismi.
Come scontato, la Ferrari fa di tutto per perdere e Alonso la riporta in cima. Sarà lo spread Spagna-Italia? Costanza contro superficialità: la Ferrari ha da quattro anni sempre lo stesso team che fa di tutto per perdere.
Si sa nella crisi che la Peugeot-Citroën ha avuto quattro miliardi di aiuti pubblici negli ultimi quattro anni, secondo il ministro della Sanità francese Marisol Touraine. Otto negli ultimi otto anni. Senza scandalo per Bruxelles, per il Comissario e l’Autorità alla concorrenza – in questo senso l’asse franco-tedesco funziona.
Sembra impossibile ma la trattativa Stato-Mafia è una faida tra vecchi dc. Enzo Scotti, l’ultimo degli andreottiani, contro Nicola Mancino. Dopo Massimo Ciancimino, erede del vecchio capo Dc Ciancimino, il pilastro dell’accusa è ora Elio Ciolini, un (piccolo) avventuriero asso nella manica vent’anni fa di Scotti.
Che c’entrano in questa faida Ingroia e Messineo, i Procuratori della trattativa? C’entrano. Sono “concorrenti esterni” nell’offensiva casiniana contro Berlusconi.
In Sicilia, Calabria, Campania, Lazio e Lombardia, i giudici “amici” sono mobilitati. Negli anni 1990 gli eredi di Buttiglione si aspettavano la morte di Berlusconi, proprio così, ora ci tentato, anche loro, con i giudici.
Berlusconi si riscopre vivo per apprezzare il riconoscimento di Monti. Che l’ex commissario europeo, peraltro nominato da lui, abbia riconosciuto che il suo partito fa parte del Partito popolare europeo. È proprio ridotto male. Si è fatto perfino interrogare dal Procuratore-che-non-esiste Messineo.
Più si scava a Sant’Apollinare a Roma più si trovano ossa. È inevitabile, le chiese servivano per le sepolture. A che scopo scavare, allora? Per andare sui giornali. Per fare contento l’incontentabile Pietro Orlandi, il fratello, e tenere occupata la Procura antimafia. Che a Roma non ha nient’altro da fare.
Finora ce l’eravamo sentito dire da Berlusconi, e perciò non era credibile. Ora lo dice Buffon, che in Italia uno parla con i giudici e dopo un minuto i giornali sanno tutto, e allora che pensarne? Buffon, nomen omen, personaggio in commedia?
mercoledì 12 settembre 2012
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