giovedì 11 ottobre 2012

Alvaro, lupo solitario in Calabria

Un lupo solitario. Alvaro pone un problema biografico, a tutti quelli che più da vicino lo hanno seguito, De Fiores, Zappone, Salerno, Delfino: la lontananza, e quasi la freddezza, con le origini. E più con la famiglia, con  esclusione del fratello sacerdote, che ne ha coltivato poi la memoria per quasi un cinquantennio fino alla morte. Tutto quello cioè che, direttamente o indirettamente, sostanzia invece la sua opera di narratore. Che fa dire alla sua studiosa, nel saggio accurato, illuminante, che introduce questa raccolta: “Alla Calabria lo scrittore dedica tre monografie, diversi articoli e liriche, numerose novelle delle nove raccolte, brani degli otto romanzi, capitoli di due su tre degli itinerari italiani e dei quattro libri di memorie, e alla regione natale si ispirano in parte le sue opere teatrali”. E più ancora l’ispirazione, la cifra della sua scrittura: “Impressa di un originale realismo magico, l’opera di Corrado Alvaro  si distingue da quella dei suoi contemporanei per il suo carattere fortemente autobiografico e per la ricorrenza dei suoi temi e delle sue immagini”.
Il problema autobiografico si risolve forse nel grumo di rifiuto conseguente al suo allontanamento dalla famigli ai dieci anni, per seguire gli studi in posti remoti e ostili – che si rifrange in particolare nel non-rapporto con la madre. Il padre invece avrà un riconoscimento, con questa raccolta che Alvaro pubblico alla sua morte nel 1942, che fece precedere da un commosso ricordo, “Memoria e vita”, e che volle di poesie perché il padre lo avrebbe voluto poeta, “per tutto ciò che è disinteressato nel mondo”.
È una raccolta piena di riferimenti familiari. Quella originaria - che Marie-Christine Faitrop-Porta in questa edizione raddoppia collazionando i componimenti sparsi e alcune varianti de “Il viaggio” -  comprende le “Poesie in grigioverde”, l’unica raccolta che Alvaro pubblicò, subito dopo la prima grande guerra, e una serie di componimenti fino al 1941. Una poesia di memorie felici.
Corrado Alvaro, Il viaggio

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