Fra i luoghi comuni più trascurati, dopo Sciascia, e i più sapidi. I proverbi e i wellerismi, così detti dal Sam Weller di Dickens specialista del ribaltamento giocoso dei proverbi stessi. Della sua raccolta Spezzano segnala anzitutto la frammentarietà, o diversificazione plurima: tra forme dialettali, di lessico all’interno delle stesse forme, e perfino di ortografia. Per ragioni storiche: la tarda e tortuosa latinizzazione della Calabria meridionale, grecanica, rispetto a quella settentrionale (Rohlfs). Cui Spezzano aggiunge l’orografia.
Ma più vero è che la frammentarietà è comune a molte delle regioni che fanno il Sud, alla Sicilia, per esempio, e alla Sardegna – in questa collezione lo documentano le raccolte d Emma Alaimo e Salvatore Loi. Per una comune mancanza: l’unità di comando, la universitas, comunale, signorile, statale. Di organizzazione, di governo – che è anzitutto collaborazione a uno scopo comune. Una mancanza che molto altro spiega: l’assenza di un tessuto sociale altro che familiare, il ribellismo vacuo, la violenza irriflessa, improduttiva.
Francesco Spezzano, Proverbi calabresi, Giunti, pp. 158 € 7,90
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