È
chiaro da molti processi che tutti più o meno siamo intercettabili e
intercettati, anche senza colpe, al computer, al telefono, con le microspie,
coi sensori a distanza, coi confidenti, e fotografati, non il solo Berlusconi.
Sono intercettazioni legali in Italia, benché di corpi separati e
irresponsabili, non si può fare nulla. Anche il capo dello Stato vi è soggetto.
Torneremo
alla parola scritta? Victor Zaslavsky, il grande intellettuale russo costretto
all’emigrazione nel 1975, ricorda in uno dei suoi ultimi racconti (ora in “Il
mio compagno di banco Ramón Mercader”) di vita sovietica come al ristorante, al caffè e in
ufficio fosse d’uso evitare le parole chiave durante le conversazioni,
scrivendole su un pezzo di carta. Ma qui anche i “pizzini” vengono intercettati, non si perde nulla.
I
giudici sono il corpo più dissoluto di tutti. Tuttavia appare evidente da molti
processi che sono i militari a proporre i dossier,
a varie Procure finché trovano quella interessata – è così che a Monza avviene
d’indagare Milano, a Milano Monza, a Napoli Torino.
Tutti
i ladri pubblici sono in questi mesi elettorali del Pdl e dell’Idv. Mentre si
sa che non è così, nei consigli regionali, negli appalti, nelle consulenze e
nelle assunzioni c’è ovunque una divisione pro quota della corruzione. C’è un
coordinamento tra i corpi separati - concentrare il fuoco è parte dell’arte militare?
Un
apparato repressivo così totalitario perché non lo è altrettanto contro il
crimine: della droga, degli appalti, dell’usura, del pizzo, dell’evasione
fiscale?
Nessun commento:
Posta un commento