lunedì 22 ottobre 2012

La Fiat come la Juve, l’illusione del potere

Sempre più la Fiat va come la Juventus, vittima della politica che s’illude o intende controllare. La politica è cambiata, gli Agnelli sono morti, Torino è semi-deindustrializzata, ma gli Elkann, e per la Juventus il cugino Agnelli, non sembrano capirlo. Lo stesso Marchionne contribuisce all’illusione della politica al tempo dell’Avvocato, dando lezioni vecchio stile a questo e a quello, invece di tirarsi fuori dalla politica come ha fatto dalla Confindustria e dal veterosindacalismo Fiom.
Il potenziale Fiat resta alto, se lo resta, nel mercato. Invece John Elkann s’intestardisce nei giochi di potere. Attorno a Mediobanca, attorno ai partiti. Sponsor in proprio di operazioni impossibili, con l’impossibile Montezemolo. O di alleanze non volute, come la Casini-Bersani. Quando non di insostenibili montismi. A Milano si è messo di mezzo a Mediobanca-Rcs e dovrà sborsare 60 milioni di ricapitalizzazione, senza contare nulla. Né nella casa editrice né in banca.
La Juventus, che avrebbe un potenziale enorme di pubblicità e merchandising con un proprio canale tv, i cugini Elkann e Agnelli jr. tengono assoggettata ai diritti collettivi della Figc e della Lega. Nelle quali non contano nulla e dalle quali anzi vengono periodicamenti frodata. Limitandosi a dire che il problema è di giustizia sportiva.

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