La
storia dell’Italia dopo il boom, è una storia di crisi gravi, da ultima
spiaggia. Dopo cioè la fine della spinta propulsiva delle energie “animali” di
imprenditori e lavoratori. Da quando la politica ha preso il sopravvento: il
paese è divenuto lento e greve, e sempre a rischio collasso. La politica partitica,
burocratica, giudiziaria, istituzionale, sindacale: un’asfissia prima che una
ruberia. L’America Latina, che ha
seguito il percorso inverso dell’Italia, si schermiva così negli anni 1960: “Il
paese va avanti di notte, quando i politici dormono”. Ma non è vero, non è possibile,
la politica non lo consente.
domenica 28 ottobre 2012
La politica mette in crisi l’Italia anche di notte
Scade
a giorni il Buono Fruttifero Postale trentennale del 1982, che si considera per
capitalizzazione e rendimento il titolo del debito pubblico che ha superato in
performance ogni altro investimento finanziario. Le nuove emissioni, ammesso
che si tenti ancora la scadenza a lungo termine, saranno molto meno redditizie.
Perché l’inflazione è molto più bassa di trent’anni fa. E perché, pur nella
crisi che si trascina ormai da sei anni, il rischio stimato di mercato è più
contenuto – molto più – rispetto al 1982. Che era un anno molto migliore del
1976. Quando il debito cominciava appena a emergere, ma la Banca d’Italia non
aveva un dollaro in cassa, tutto era stato prosciugato dal petrolio.
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