venerdì 19 ottobre 2012

La sinistra all’orecchio

Leggendo “l’Espresso”, “Repubblica”, il “Corriere della sera”, la “Stampa”, il “Messaggero”, “Micromega”, ogni minuto misfatto della destra viene registrato in dettaglio. Chi ha sbadigliato, senza la mano sulla bocca, chi s’è messo il dito nel naso, chi ha scoreggiato, e come, se con la puzza o senza. Con censori instancabili che settimanalmente si strappano i capelli, Serra, Maltese, Merlo, etc. Frutto di accurata vigilanza, s’immagina, di compagni e capi caseggiato, che per questo non si possono presumere delatori. Oltre che delle intercettazioni, ormai di massa – l’ultimo “Espresso” si diverte con quelle “a strascico” raccolte a Milano indagando su Ponzellini, che”non c’entrano nulla”, dice, col banchiere. Si riempie ogni giorno una Treccani, con le intercettazioni della stampa di sinistra.
Ora, è possibile che a sinistra piacciano queste cose? Mentre siamo disoccupati, tartassati, e in guerra con mezzo mondo. Il genere fu inventato e a lungo monopolizzato dal “Borghese”, un giornale neo fascista. E chi raccoglie e smista le indiscrezioni?
Tanta minuta osservazione richiede un coordinamento. Una centrale che le dispone e poi le smista. Casuale non può essere, contraddice tutte le leggi della stocastica - non cè lo scarto, la sorpresa: oggi, per esempio, nulla. Anche perché, leggendo “Panorama”, “Il Giornale”, “Il Tempo”, si trova poco e niente del genere sulla sinistra. Che è il coordinatore, i carabinieri? La guardia di finanza? Lo “strascico” dell’“Espresso” si dichiara fornito dalla guardia di finanza. La quale lamenta sullo stesso giornale che può controllare solo tre su ogni mille dichiarazioni delle tasse sospette.

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