Non
il solito rabdomante, pieno di sorprese. L’icasticità diluendo spesso nei
tristi tropi delle poetiche – nel caso del surrealismo. O in Woody Allen - “quando
le auto penseranno, le Rolls-Royce saranno più angosciate dei taxi”. Il frammento
è pratica giansenista, il più va rifiutato. Ma ce n’è abbastanza per una grata
lettura. Sulla diversa velocità di rotazione della terra, il volo in caduta, il
vuoto del mare, il vocabolario come un petardo, che fa scintille, i visi delle
ragazze, e come mai si è bambini invano. Di moralità sorprendenti proprio per
non essere sorprendenti, anzi piane, sottintese.
Anche la musica del silenzio, dissertazione
variamente disseminata, è meno ridicola di come si presenta. L’ultima insorgenza, “Un certo fenomeno chiamato
musica”, si vorrebbe ripetere a memoria, nel senso e nella “musica” – la migliore
filosofia, più desueta, più vera, è poesia?
Henri
Michaux, Passaggi, Adelphi, pp. 194
€ 14
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