Ogni
volta che insorge il rischio di una destra radicale la Csu, la democrazia
cristiana bavarese, si ritiene obbligata a occuparne le posizioni, a sovrapporsi
alla destra radicale. Oggi contro l’Italia, in passato contro i turchi,
l’Ostpolitk, il Sessantotto, la socialdemocrazia, i russi. È una costante della
Repubblica Federale, che le spinte eversive di destra vanno riassorbite meglio
che combattute, come fece la repubblica di Wemar, perdendosi e perdendo la
Germania. È anche un tema della scienza politica della democrazia, se i
movimenti radicali non si disinnescano aggregandoli.
È
una tattica che finora non ha provocato danni. Ma che il governo Merkel pratica
a parti rovesciate. Il leader Csu nel governo, Schaüble, è pragmatico e
cooperativo, ben europeista. Mentre la cancelliera Merkel erge barricate,
circondandosi di argomentazioni “tecniche”, a opera di consulenti scelti per le
loro idee sbagliate e ultimative.
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