martedì 6 novembre 2012

Bazoli pigliatutto, al Pd Unipol-Mps

Tace il sindacato, che pure da Unicredit fagocitata da Intesa non può che attendersi licenziamenti di massa. Ma nel Pd se ne discute.
L’ipotesi, è stato detto, è praticabile senza Monti. Cioè, allo stato dei sondaggi politici, con un governo a guida Democrat. E con l’ex ad di Unicredit, Profumo, ora al Monte dei Paschi di Siena, alla guida di una “isola democrat” nella finanza, con Mps-Unipol.
Profumo a suo tempo non aveva scartato, tra le ipotesi sul suo allontanamento improvviso dal vertice Unicredit, il possibile disegno di Bazoli di fagocitare il gruppo. Ora è invece a favore della Grande Intesa, con Unicredit. In cambio, fa valere, di una posizione consolidata per Mps-Unipol-Fonsai, cioè non più contestata. Secondo gruppo finanziario d’Italia, anche se di dimensioni esigue rispetto alla galassia Intesa-Unicredit-Mediobanca-Generali.
Profumo però non avrebbe convinto Bersani. Che diffida dei “campioni nazionali”, da quando, quindici anni fa, in sintonia con D’Alema, sponsorizzò il raid Colaninno-Gnutti in Telecom. Non prende posizione, si dice, perché ha presente il rapporto di forze a Milano, e sull’asse Milano-Torino. Ma sta in guardia.

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